Stilla – Colognola ai Colli (VR)

Per vari motivi, sono alcuni mesi che manco da Stilla e, se devo essere sincero, ho trovato un locale molto più interessante e maturo di quello che avevo lasciato l’ultima volta.

È una domenica a pranzo, Tommaso sembra la dea Kalì.
Da solo, per via dell’assenza di personale, riesce a tenere in piedi un locale con 19 persone cercando di non far mancare nulla ad alcuno: una chiacchera, un pensiero, una spiegazione.
What else?

Il “marchio di fabbrica” di Silvia, ossia la nota dolce, continua, giustamente, ad essere presente, ma adesso inizia a spingere con piatti più impegnativi dal punto di vista del gusto.

I cappelletti di maiale, che purtroppo usciranno di carta a breve, sono qualcosa di perfetto, certamente uno dei migliori piatti di Silvia.
Ogni boccone è perfettamente equilibrato, pulito e nitido: il dolce della prugna non la fa da padrone, ma asserve il lardo, smorzandolo, mentre il brodo di verza pulisce perfettamente il palato.

Divertente e “fuori dagli schemi” lo spaghetto mantencato coi semi di girasole: anche qui il dolce cede il passo… piatto equilibrato, ma meno travolgente dei cappelletti.

Dell’anatra mi ha colpito la cottura, tant’è che ho chiesto se fosse stata fatta ad personam, ma mi hanno confermato che è la cottura standard.
Il dolce del dattero si scontra con la nota acida del lampone fermentato, portandolo ad equilibrio.
La creme brûlé di fegatini di anatra sono qualcosa che tende all’illegalità della golosità.

Passo sui dolci, troppo dolci e, quindi, mi portano come dessert il porro la cartoccio (nella partita degli antipasti) a chiudere.

In alcuni casi, la maturità si raggiunge in meno di un anno, anche se, forse, in fondo, la maturità non si raggiunge mai…

Vale la fermata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.