La lanterna – Verona

Disclaimer: questo post è scritto da un NON vegano.

Nel mezzo del cammin di nostra vita, per una scommessa (punto alla bottiglia 😎), mi sono trovato in un ristorante vegano.

Ammetto la difficoltà di parlare di un locale che non incarna la mia filosofia alimentare e, quindi, parto dal fondo dicendo subito che, nel complesso, è stata una cena piacevole che ripeterei.

Due sono, tuttavia, le cose che mi hanno lasciato un pochino perplesso.
Da un lato, nonostante avessi precisato che non avevo mai mangiato vegano, se non su mia richiesta e in modo assai vago, non mi hanno spiegato cosa avessi nel piatto e, dall’altro, i piatti nel nome e nella sostanza erano un fac-simile di qualcosa che non appartiene al mondo vegano: lo gnocco fritto con salumi e formaggio vegani, la carbonara vegana e la grigliata vegana.

A mia modesto avviso, l’idea di usare nomi di piatti non vegani per preparazioni vegane è un boomerang, soprattutto se si ha a che fare con un non vegano: è sì vero che ti semplifica la vita perché rende più facile capire il piatto, ma è altrettanto vero che si tramuta in un confronto continuo, dall’epilogo pressoché scontato, specie se trovi, come detto, un commensale un non vegano.

Onestamente, tutti i piatti, per carità senza grandi picchi emozionali, sono risultati più che piacevoli, complice, forse, un intelligente uso dell’affumicato (tutti i piatti erano a base affumicata) e degli insaporitori (soprattutto sul tofu della grigliata) che hanno, quindi, dato un po’ di “colore” alla soia e al seitan.

Non me ne vogliano i puristi, ma la carbonara vegana, per quanto non oggettivamente paragonabile a quella autentica, mi è piaciuta parecchio ed è risultata certamente più buona di molte carbonare tradizionali che ho mangiato in giro per l’Italia.
L’unico vero difetto imperdonabile, che prescinde tuttavia dalla natura vegana del piatto, era la cottura della pasta che, a mio avviso, era tendente allo scotto rendendo così il piatto paccoso.

Locale più che confortevole per una cena in famiglia o tra amici, senza velleità di grandi innovazioni gastronomiche che, più che chiaramente, non sono nemmeno nel mood del ristorante.
Tre portate sui 40 euro.

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