A mio avviso, il 2018 è stato l’ultimo anno in cui la Guida Michelin, per lo meno in Italia, ha attribuito le tre stelle a uno Chef che portasse con sé una precisa identità gastronomica, non appiattita, su uno stile comfort-francese e, ovviamente, mi riferisco a Mauro Uliassi.
Con questo non voglio dire, sempre dal mio punto di vista, che gli Chef successivi non avessero una loro identità, spesso molto geograficamente orientata, ma certamente non hanno brillato per la volontà di andare fuori da un percorso gastronomico assolutamente dritto, privo della benché minima curva o variazione.
Il nuovo ristorante tre stelle, ossia il Quattro Passi di Nerano, rientra anch’esso in questo filone: una cucina, certamente fatta bene, ma votata ad accontentare il classico Cliente Michelin (di cui abbiamo già parlato), che, tuttavia, in un viaggiatore gourmet, non è destinata a lasciare un grande segno e, men che meno, a giustificare il c.d. “vale il viaggio”.
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