Categoria: Guida Michelin

Jan *** – Monaco di Baviera (D)

La domanda che sorge spontanea dopo aver cenato da Jan, come si vedrà più avanti, è quella di chiedersi se ci si trovasse in Germania (a Monaco, nella capitale delle Baviera, per spiegare un minimo la geografia), oppure in Francia: praticamente ogni piatto trovavi almeno uno tra foie-gras, caviale, beurre blanc, tartufo…

Qualche mala lingua a cui piace sparlottare (cit.) potrebbe dire che la scelta degli ingredienti è dettata anche dalla necessità di dare un senso al costo del menù, ossia 320 euro per nove portate (più amuse-bouche e piccola pasticceria).

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La Madonnina del Pescatore ** – Senigallia (AN)

Per tanti anni, per motivi insulsi o forse per compagnie pari, non sono mai riuscito a mettere i piedi sotto la tavola di questo ristorante.
Anzi, rincaro anche un pochino la dose: non so perché, ma Moreno Cedroni, a vederlo su Youtube, non mi ha mai ispirato particolare simpatia.

Ecco, questo pranzo è la prova provata che non bisogna mai lasciarsi fuorviare dai preconcetti o dalle sensazioni non suffragate da alcuna base, anche solo indiziaria.

Da Moreno Cedroni, a la Madonnina del Pescatore, non solo ho pranzato veramente molto bene, ma, ciò che mi ha veramente stupito, è che sono stato anche meglio.

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Uliassi *** – Senigallia (AN)

Questo è uno dei quei post che non mi sarei mai aspettato di scrivere: Uliassi è sempre stato uno dei miei tre stelle preferiti tant’è che ho festeggiato da lui il mio compleanno negli ultimi due anni.

Per il quarto ritorno (la prima volta ci sono stato nel settembre 2018, due mesi prima che conquistasse la meritatissima terza stella), ho optato per il famoso Lab Caccia.

Non ci si deve stupire nel trovare un menù di caccia in riva al mare…

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Trigabolo (1983 – 2023)

Quando aprì i battenti il Trigabolo ad Argenta (FE) era il 1983 e, quindi, io avevo circa sette anni e, ovviamente, non sapevo nemmeno cosa fosse la cucina gourmet.

Il Trigabolo, che rappresenta un punto di svolta epocale della cucina italiana e che oggi definiremo senza mezzi termini un Tempio della gastronomia italiana, è nato quanto il rappresentante di giocattoli Giacinto Rossetti, con il socio Gualtiero Musacchi, decidono di rilevare, ad Argenta (FE), in piazza Garibaldi, una pizzeria, che poco dopo diventerà ristorante.

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Aqua Crua * – Iniziazione 3

Per quanto, anche su queste pagine, sin dall’inizio, avessi manifestato la volontà di non piegarmi all’imposizione di Giuliano Baldessari, il mio lato curioso ha avuto il sopravvento e, quindi, sono arrivato alla fine del cursus honorum ed ho provato il tanto agognato terzo livello, ossia Iniziazione 3.

Questo articolo sarà un pochino diverso dal solito perché non ci saranno le foto dei piatti che ho mangiato, ma ci saranno solamente delle considerazioni volanti.

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Tèrra – Copenaghen (DK)

Per i non “addetti ai lavori” è impensabile che il Nord Europa sia una fucina di ristoranti gourmet di alto livello.

Per dare un’idea, la sola capitale della Danimarca, Copenaghen, con una popolazione di circa 660.000 abitanti, pari a meno della metà di quelli di Milano, si contano ben 15 ristoranti stellati (2 tre stelle, 5 due stelle e 8 monostella), a fronte dei 16 presenti nella stessa Milano (*).

Non solo: tra i ristoranti di Copenaghen spiccano gli ultimi due migliori ristoranti al mondo secondo 50 Best Restaurant, ossia il Noma (2021) e il Geranium (2022).

Proprio per questo motivo sono tornato, per la seconda volta in due anni, a Copenaghen, ma, al momento, il ristorante di cui vi parlerò non è il Geranium, ma il Tèrra  di Valerio Serino e Lucia De Luca nel quale sono capitato, in un certo, senso per caso.

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Materia * – Cernobbio (CO)

Ma allora è possibile!

Giustamente vi chiederete cosa….
Allora è possibile mangiare in un ristorante stellato che presenti piatti interessanti (e qui mi spoilero il finale) senza avere una location e un servizio che ti facciano sentire a disagio in ogni singolo istante della cena.

Onestamente quando sono arrivato con la macchina fuori da Materia sono rimasto un pochino stupito.

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Regio Patio – Garda (VR)

Tra un pasto tristellato e un pasto bistellato verde, per puro caso, si è inserita una cena del tutto inaspettata, una di quelle cene decise all’ultimo momento e, così, mi sono ritrovato al Regio Patio di Garda (VR).

Ad essere onesti, le foto di alcuni loro piatti erano già finite della mia cartellina “da provare” su IG, ma per mille mila motivi, non ci sono mai andato.

Come al solito, con una pessima dote narrativa qualora fossi uno scrittore di libri gialli, parto dal fondo dicendo che la cena, nel suo complesso mi è piaciuta molto e ho trovato, incredibilmente, tre piatti che sono riusciti a catturare la mia attenzione…

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Villa Crespi *** – Orta San Giulio (NO)

Un piatto di spaghetti al pomodoro può dimostrare la fuffuosità di un tre stelle?

La risposta, non può che essere positiva in quanto, con il piatto in oggetto, o meglio, proprio con il piatto oggetto della foto, ho avuto l’ennesima conferma dell’intrinseca banalità della maggioranza delle tre stelle italiane.

Partiamo dal concetto.
Intermezzo: Evasioni di Gusto

Nel menù attuale a Villa Crespi, di cui tanto si parla a casaccio sui social solo per ottenere click, è previsto che, una volta terminata la parte salata, prima del pre dessert, ci sia un intermezzo denominato, appunto, “evasioni di gusto”.

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Grow – Albiate (MB)

Siamo ad Albiate, un piccolo comune in provincia di Monza Brianza, dove due fratelli, con una grandissima passione per la caccia, hanno aperto un piccolo ristorante gourmet, con appena cinque tavoli, in cui, appunto, la caccia fa da padrone: pressoché tutte le portate salate, infatti, sono preparate con materie prime che derivano, appunto, dalla caccia, con un approccio etico ad essa, ossia, la massima valorizzazione di ogni parte dell’animale, anche quelle meno pregiate.

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