La rendita da posizione da stella Michelin

Di recente ho comprato il libro “Le stelle Michelin in Italia. Enciclopedia dei ristoranti stellati italiani dal 1959 al 2021”.

Convinto di trovarmi davanti ad una vera e propria enciclopedia delle stelle, ho scoperto con grande delusione che, in realtà, si trattava di una mera sorta di cronologia.

Seppur un pochino scorato, ho deciso di approfondire la storia delle stelle Michelin nella provincia di Verona.

Come noto, il primo ristorante stellato di Verona è stato, nel 1959, il 12 Apostoli che, nel 1969, ha addirittura ottenuto la seconda stella: bisogna ricordare che all’epoca era il massimo cui si potesse aspirare.

Tralasciando questo incipit storico, quello che mi ha colpito è il fatto che fino ai primi anni ’90, le stelle erano molto dinamiche.

Cosa vuol dire dinamiche?

Vuol dire che il conquistarla, perderla, conquistare la seconda e perdere la seconda erano eventi assolutamente “normali”.
Il Marconi (poi Nuovo Marconi) aveva una stella nel 1982, l’ha persa l’anno dopo e poi riconquistata nel 1984.
Così tanti altri.

Dal 1994 il registro cambia in maniera radicale: una volta acquisita la stella, diventa una sorta di risultato intangibile che si protrae nel tempo senza dinamicità.

Questo non vuol dire che chiunque avesse la stella nel 1994 ce l’abbia ancora, ma solo che una volta conquistata perderla diventa molto più difficile (si pensi ad esempio a La Fontanina) e che una volta persa, difficilmente si riuscirà a riprendere.

A tal proposito si osservi che dal 1994 chiunque abbia perso la stella nella provincia di Verona non l’ha più riconquistata.

Tutto questo pippozzo per dire cosa?

Per dire che, purtroppo, probabilmente a causa dei ridottissimi numeri degli ispettori (si dice che in Italia siano 7/8), la valutazione circa l’effettività della stella è un concetto ormai perso.

A rendere ancora più inquietante la cosa ho notato una variazione editoriale nella Guida pubblicata quest’anno.

Sino all’anno scorso erano indicati quali fossero i famosi “3 piatti” che gli ispettori consigliavano agli avventori. Da quest’anno questa voce non c’è più.

Ho la triste sensazione che tale scelta sia stata il frutto dell’impossibilità di visitare tutti i ristoranti stellati d’Italia, cosa che la Guida assicura accada regolarmente.

Come diceva Giulio Andreotti: “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.

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