Madres – Verona

Ogni tanto, nella sonnacchiosa Verona gastronomica, si affaccia qualche novità.

Con il passaparola di una amica Chef, sono finito in Veronetta a provare un nuovo ristorante fusion a base giapponese, inaugurato poco prima di Natale.

Arrivato davanti il locale, per un istante, mi è parso di essere a Milano, ossia uno dei pochi posti in cui si può mangiare un giapponese come si deve: al di là del locale veramente ben pensato, incredibilmente c’era anche la possibilità di mangiare al bancone con lo chef che serve personalmente e che prepara i piatti davanti al commensale.

Il menù, fisso con due opzioni di scelta per quanto riguarda la lunghezza, è interessante anche se, in maniera certamente comprensibile vista la giovane età del locale, non ha ancora una sua dimensione ben chiara: pur essendo, infatti, un fusion è ancora troppo ancorato su una dimensione troppo locale e, quindi, nel complesso “poco innovativa” per un viaggiatore gastronomico un pochino navigato.

Tra i piatti migliori si annovera certamente l’anguilla laccata (veramente buona) e forse, se si fosse sentito di più il tastasal fermentato, anche l’ostrica (bellissima consistenza e carnosità) avrebbe avuto parecchio da dire. Interessante nel concetto, ma senza particolari emozioni, per quanto fatto bene, il ramen di grisa.

“Inutile nel contesto”, seppur ben eseguito (forse troppo dolce) il cube roll di vacca della Lessinia al recioto.

Servizio un pochino acerbo.

Cena piacevole con un ragionevole rapporto qualità/prezzo.

Sicuramente da tenere sott’occhio per vedere l’evoluzione: ci sono buone probabilità che possa diventare veramente interessante.

(7 gennaio 2022)

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